Vibo, all’Istituto di Criminologia il giudice Tarfusser, della Corte Internazionale dell’Aia

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Cuno Tarfusser è un magistrato che non ha bisogno di grandi presentazioni. Umile, ma rigoroso, fermo, preparatissimo. Tanto preciso e meticoloso nel suo lavoro da infastidire Palamara, che lo menzionò in molte chat con il suo collega Bramante. E’ lui che – tra le tante cose –  ha in mano l’indagine per crimini di guerra contro la Russia. E’anche quello che dice che lo sciopero dei magistrati è illegittimo. Insomma : è un procuratore contro corrente.

All’avvio dell’anno accademico l’Università Italiana di Criminologia di Vibo Valentia debutta con una lectio che ha appassionato gli studenti e, soprattutto offerto risposte originali ad alcuni interrogativi sul fare giustizia. A svolgere la prolusione, con tanto di titolo istituzionale, è stato proprio lui, il dottor Cuno Tarfusser (nella foto col rettore Fortunato ed il professor Baroncini), magistrato italiano giudice presso la Corte penale. Vicepresidente della Corte internazionale dell’AIA. Uno dei diciotto al mondo.

Nell’aula magna dell’Istituto tanti i giovani che si apprestano a varcare le soglie di un percorso formativo multidisciplinare, qual’è la peculiarità della criminologia, con tecniche e strumenti sempre più inediti e scientificamente avanzati. Per scandagliare il comportamento criminale e le sue cause, i fattori criminogeni delle società contemporanee, il rapporto tra criminale e vittima, le metodologie di intervento. La ricerca della verità e, si spera, della giustizia. Cornice nella quale l’espressione classica della tradizione processuale angloamericana beyond any reasonable doubt, oltre ogni ragionevole dubbio”, oscilla sinistra  tra errore e verità. L’acronimo è BARD.

E’ il rettore Saverio Fortunato a proporre imprescindibili scelte di senso morale e professionale per gli allievi del corso universitario criminologico. Chi varca il portone di Palazzo Gagliardi ha anche dei presupposti virtuosii, è la casa della formazione alla legalità, del rifiuto de processo all’intenzione e dell’umanità. E ril rettore ingrazia il professor Baroncini che ha proposto l’invito del magistrato in sede universitaria.

Lezione di procedura penale sul processo: “processo di parte”

Apre la giornata di riflessioni il professor Marco Baroncini. Lezione sul processo che si svolge in parità, davanti ad un giudice terzo e imparziale. Pubblica accusa e pubblico ministero, imputato e difensore. Il professore ha invitato Tarfusser l’ha menzionato nel suo libro “Il giudice bambino”. Opera tanto popolare e tanto interessante “alla ricerca della verità processuale oltre ogni ragionevole dubbio. “Ma sono in condizioni di parità come dice la costituzione? O c’è parte che esiste in una condizione con inferiorità rispetto all’altro?

C’è un articolo il 358,  afferma, ove si recita che il PM compie ogni attività necessaria per esercizio dell’azione penale e svolge altresì accertamenti su fatti e circostanze a favore  della persona sottoposta alle indagini; un preciso e pubblico dovere a favore dell’imputato.

Una sentenza del 2018 delle Sezioni Unite ha operato nel sistema. “Strumento: pena sulla colpevolezza e non sull’innocenza. La dimostrazione al di la di ogni ragionevole dubbio della colpevolezza dell’imputato. Il termine “innocenza” non è mai citato nel codice di procedura penale

Con l’articolo 530 “si assolve non solo quando si ha prova piena ma anche nell’incertezza. O è contraddittoria la prova”. Mentre la pubblica accusa ha solo la carta della dimostrazione di colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio. “Ricordo il ricorso per cassazione generale in Corte d’appello a favore di un imputato”. E lo cita sul suo famoso “il giudice bambino”. Per la corretta applicazione della legge. Non si erano mai conosciuti prima. Ma convinto che gli elementi di prova sono lontani da ogni ragionevole dubbio. Quale organo pubblico e imparziale avrebbe vegliato ad una corretta applicazione della legge? Invece Tarfusser l’ha fatto e, non solo una volta! Ricorda l’avvocato Baroncini.

Il magistrato poi  si rivolge agli studenti raccontando alcuni episodi, da quando ha svolse il ruolo di  procuratore a Bolzano. “Il PM è un lavoro pericoloso, entusiasmante. Non proprio come alcuni colleghi appaiono in Calabria, ne sapete qualcosa… per non fare nomi”

L’ex vice presidente della Corte penale dell’Aia, oggi sostituto procuratore generale della Corte d’Appello di Milano, nel rispondere ad un giornalista sulla riforma Cartabia afferma che è “ allucinante”, è un sistema fallimentare. Come lo è l’ordinamento giudiziario con un codice penale del 1930. Le falle del sistema giudiziario sono tante, ma pochi sono gli uomini che vogliono davvero metterci mano con serietà. Grazie, dottor Tarfusser.

Ada Cosco