Thyssen, concessa la semilibertà ai manager tedeschi: protesta davanti al Palazzo di Giustizia

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“Ingiustizia e vergogna, sono queste le parole che abbiamo detto al Ministro della Giustizia Bonafede quando ieri a mezzanotte ci ha chiamato per rassicurarci”: i parenti delle vittime ora non credono più a nessuno ne alla politica ne alla magistratura. E ieri, giovedi 18 giugno, si sono ritrovati davanti ai cancelli del Palazzo di Giustizia di Torino “Bruno Caccia” per esprimere la rabbia a seguito della decisione del tribunale di Essen, in Germania, di concedere ai due top manager tedeschi Harald Espenhahn e Gerard Priegnitz la semilibertà. I familiari dei sette operai che hanno perso la vita nell’incendio divampato nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007 nell’acciaieria di Corso Regina Margherita nella mattinata odierna hanno incontrato il procuratore generale della repubblica di Torino Francesco Saluzzo, il quale ha espresso solidarietà ed ha ribadito che la Germania è uno stato federale e ogni land ha le sue leggi speciali. E ha spiegato che nel land in cui vivono i due imputati c’è la possibilità di essere di scontare la pena anche lavorando: sono leggi diverse dalle nostre.”So che siete addolorati e delusi, ma se avessi potuto incontrarvi per darvi la notizia della carcerazione avrei preferito non come giudice ma come uomo” ha detto Saluzzo ai familiari. Sulla vicenda è intervenuto anche il leader della Lega Matteo Salvini che ha definito vergognosa la cosa: “Mi aspetto parole inequivocabili anche dal Governo” ha scritto sul suo profilo twitter l’esponente del Carroccio.