Ma è possibile che bastino pochi centimetri di neve ed un po’ di maltempo a ritardare, anche in Piemonte, la costosa ed enfatica programmazione dell’arrivo dei 470 mila vaccini destinati al nostro Paese? Pare proprio di si. Per cui, mentre l’Italia è tornata arancione e ci si può muovere dalle 5 alle 22 senza autocertificazione fino a Capodanno, il vaccino ritarda. Le 41 scatole di vaccini, ognuna contenente 975 dosi, devono essere distribuite agli hub territoriali per il personale di aziende sanitarie e operatori e ospiti delle Rsa. Si tratta, in tutto, di circa 195mila persone, due terzi delle quali hanno già manifestato la volontà di vaccinarsi. “Riceveremo circa 40 mila dosi a settimana per completare la Fase 1 della vaccinazione – ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi -. La macchina organizzativa è già pronta a riceverle ed è stata testata ieri con ottimi risultati”. I vaccini “arriveranno direttamente negli hub territoriali – aggiunge Vincenzo Coccolo, commissario dell’Unità di crisi regionale – e la Protezione civile provvederà a consegnare le dosi ai presidi sanitari e alle Rsa”. Intanto, una buona notizia: sono meno di duecento, nella nostra Regione, i ricoverati in terapia intensiva.
Il “Piano Vaccini” in ritardo per la neve: l’ennesimo enigma
Tutti gli eventi di ‘Torino a cielo aperto’ a portata di social network
Simone Mimmi, bolognese, è "Il Più Bello per il Cinema"
Nel centenario della scoperta la mostra raddoppia Tutankhamon al Palazzo della Promotrice delle Bell...
Mondiali di bocce, l'Italia trionfa: ad Alassio, premiati da Alberto di Monaco - Tutte le medaglie