Alassio insorge: “Non trasferite Don Favaro”, dopo la folle decisione romana

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Che senso ha prendere un sacerdote ed insegnante di novantasette anni, amatissimo dai suoi concittadini, peraltro convalescente e in tempi di pandemia, e trasferirlo come un pacco Amazon a Roma, cambiando “ex repente” contesti relazionali, ambiente, clima, affetti ultraventennali, abitudini? Alle volte, certe decisioni delle gerarchie ecclesiastiche sembrano il frutto insano di un colpo di sole, di un errore, o peggio di una negligenza pericolosa, specie se a carico di un un anziano. A dispetto di prudenza, intelletto, e di molte altre virtù e doni dello Spirito Santo, che, proprio esse, dovrebbero ispirare il discernimento delle delibazioni canoniche. Chi ha deciso questa follia, irrispettosa e nefasta, anche dal punto di vista clinico si sta assumendo una grave, gravissima responsabilità. Che andrà, se si persegue nella disposizione adottata, seriamente valutata dall’opinione pubblica e dai fedeli. Quattro generazioni di ex allievi dell’Istituto Don Bosco di Alassio,ma anche migliaia di altri grati cittadini della città del Muretto, si stanno mobilitando, affinché l’anziano professore di lettere (97 anni) don Giovanni Favaro, che per ben 50 anni ha insegnato nella scuola salesiana alassina, non venga trasferito a Roma. L’appello è al Rettore Maggiore Angel Fernandez Artime. Perchè verifichi la decisione e faccia rivedere l’incredibile misura adottata.

Gli ex alunni del docente (tra questi anche il Comandante della Polizia Locale di Alassio, Francesco Parrella) non vogliono che egli se ne vada alle soglie di una sua purtroppo non molta lontana dipartita. La direzione dell’Istituto ha organizzato per domenica prossima una messa di addio, ma gli ex allievi non ci stanno.

Don Favaro è un professore che è rimasto nel cuore dei suoi studenti. Ha iniziato la sua carriera di salesiano nella Casa Madre di Valdocco a Torino, poi è stato svariate volte missionario nel Camerun, approdando infine ad Alassio. Si è fatto amare dai suoi ragazzi e ragazze, che, una volta cresciuti, non lo hanno mai dimenticato e fanno a gara per ospitarlo a pranzo o a cena o in occasione di ricorrenze.

In questi ultimi due anni, data l’età, non ha potuto muoversi dall’istituto. Recentemente ha subito una rovinosa caduta che gli sta impedendo la mobilità e la direzione ha deciso di trasferirlo a Roma.

“Così non potremo più vederlo perché sicuramente domenica sarà l’ultima occasione di avvicinarlo ancora vivo – spiegano gli ex studenti – Lo vogliamo qui, ad Alassio sino all’ultimo giorno della sua vita. Noi gli vogliamo un mare di bene e non dimentichiamo né dimenticheremo mai la sua bontà, umanità e preziosa dedizione che ci ha sempre riservato”.

Si ringrazia Silvio Fasano